Il governo di Washington ha autorizzato la vendita di bombe all’Arabia Saudita per un controvalore di 1,3 miliardi di dollari. L’annuncio è stato fatto dal Dipartimento di Stato e perché la vendita si concretizzi manca soltanto la luce verde del Congresso. Le bombem alcune teleguidate, andranno a disposizione dell’aviazione saudita che in questi mesi sta bombardando le postazioni houthi all’interno dello Yemen.
Diversi osservatori e organizzazioni non governative hanno sottolineato come i bombardamenti sauditi stiano causando numerosi morti tra la popolazione civile e come un ulteriore afflusso di armi possa contribuire a far peggiorare la situazione.
La risposta alle critiche è stata affidata al portavoce della diplomazia americana: “Noi invitiamo i ribelli Houthi a cessare le ostilità e a mettere fine agli attacchi contro i cittadini e il territorio dell’Arabia Saudita; sosteniamo il processo dell’Onu per una risoluzione pacifica del conflitto”. Dichiarazioni certamente lontane dalla realtà, se solo si pensa che i ribelli Houthi raramente hanno varcato i confini dello Yemen. Il conflitto yemenita è in realtà diventato campo di battaglia per potenze straniere, Arabia Saudita compresa, e questo sta di fatto comportando ulterioori complicazioni a scapito della popolazione.
Dagli Stati Uniti, l’Arabia Saudita acquisterà 12.000 bombe tra 200 e 900 chili, 1500 bunker busters – ordigni che possono penetrare gli obiettivi fortificati o sottorranei, e 6300 bombe guidate del tipo Paveway II e Paveway III. A Riad andranno anche gli equipaggiamenti per guidare le bombe attraverso i satelliti.