I primi bombardamenti russi su Idlib, la provincia nord-occidentale della Siria ancora sotto controllo ribelle, hanno causato le prime fughe di civili. La Russia ha colpito obiettivi legati a Hayat Tahrir al-Sham, gruppo costituito da ex sodali di al-Qaida che occupa almeno il 60% della provincia.
Rispondendo ai moniti degli Stati Uniti – che hanno chiesto di desistere dall’attacco – la portavoce della diplomazia russa, Maria Zakharova, ha sostenuto che obiettivo del suo paese è di eliminare “i terroristi, non importa se si trovino ad Aleppo, a Idlib o in altre zone della Siria”.
Per il governo di Damasco la conquista di Idlib segnerebbe di fatto la fine del conflitto e la vittoria sui vari gruppi ribelli che dal 2011 in poi l’hanno costretta sulla difensiva. La paura di ripercussioni molto probabili, ha spinto centinaia di civili a lasciare la regione per trovare rifugio più a nord.
Oggi si terrà un vertice a Teheran dove i capi di Stato di Iran, Russia e Turchia si incontreranno proprio per discutere della situazione in Siria.